Regione triveneto – Pellegrinaggio a Monteorlone


Ciao a tutti, 

vogliamo condividere il programma del Pellegrinaggio del Triveneto al “Santuario della Beata Vergine della Salute di Monteortone”. 

 Ci siamo ritrovati in più di 50 provenienti dalle Diocesi di Chioggia, Padova, Treviso e Vicenza per vivere l’Anno della Preghiera in preparazione al Giubileo 2025. 

A Monteortone ci aspettava Luciano, un volontario della Parrocchia, che ci ha raccontato tutti i particolari sull’apparizione della Madonna al soldato Pietro Falco nel 1428. Questi si ritirava in preghiera in un boschetto vicino ad una fonte d’acqua tiepida, un giorno la consueta meditazione si tramutò in estasi e poi in visione. Maria gli promise la guarigione dalle vecchie ferite di guerra alle gambe, con queste parole: 

“Va’ Pietro e in questa fonte lavati che recupererai la sanità. Risanato, cerca nel fondo delle acque perché sepolto tra i sassi troverai un quadretto con la mia immagine” . 

E’ un Santuario molto bello con opere artistiche importanti e che a fianco dell’entrata, conserva ancora l’antica fonte da cui sgorga l’acqua calda e benefica, inglobata in una grotta e accessibile ai pellegrini attraverso una piccola scala in pietra. 

Dopo la Santa Messa concelebrata dai nostri preti, che si è conclusa con la recita comunitaria della Preghiera del Giubileo, ci siamo ritirati nella Sala del Caminetto delle vicine Opere Parrocchiali per rileggere insieme e prendere spunti di meditazione personale su quanto proposto dal sussidio voluto da Papa Francesco “Insegnaci a pregare” nel capitolo 9 intitolato “La Preghiera nei Santuari”. 

In sintesi qui di seguito alcune indicazioni che abbiamo trovato particolarmente interessanti: 

La preghiera presso i luoghi santi assume una profondità maggiore che non si limita ad avere echi soltanto sulla persona orante, un aspetto questo sottolineato così da Papa Francesco: 

 “La preghiera è la prima forza della speranza. Tu preghi e la speranza cresce, va avanti. Io direi che la preghiera apre la porta alla speranza. La speranza c’è, ma con la mia preghiera apro la porta. Perché gli uomini di preghiera custodiscono le verità basilari; sono quelli che ripetono, anzitutto a sé stessi e poi a tutti gli altri, che questa vita, nonostante tutte le sue fatiche e le sue prove, nonostante i suoi giorni difficili, è colma di una grazia per cui meravigliarsi”. 

Il pellegrino che giunge al Santuario porta spesso con sé l’esigenza di speranze che presenta con le sue preghiere. Il Cristiano è un “Pellegrino di speranza”, che si mette in cammino non da errante, ma come colui che conosce la meta, che attraversa i confini per giungere al luogo dove spera di dare compimento al suo desiderio, alle necessità del proprio cuore. 

I nostri santuari sono veri e preziosi “scrigni” di preghiera, luoghi pieni di segni (come ex voto, candele e pratiche devozionali) che ci mostrano come in passato e anche nel presente le nostre suppliche trovano conseguimento secondo la volontà del Padre che non rifiuta mai di ascoltare le richieste dei propri figli. Non temiamo di chiedere a Dio ciò di cui abbiamo bisogno !

Ore 13:00 è arrivata l’ora di condividere in fraterna amicizia il pranzo e per questo ci siamo spostati nella vicina “Casa San Marco” di proprietà dei Salesiani dal 1937 ma che prima era un Convento del 500 degli Eremitani di S. Agostino della Beata Vergine di Monteortone. Tutti soddisfatti per il buon cibo che è stato accompagnato dalla simpatia del Capo Sala che ci ha fatto sorridere con i suoi originali berretti che cambiava in continuazione. 

Nel pomeriggio ci aspettava  la visita guidata all’Abbazia di Praglia che dista a soli 10 minuti di auto e che si presenta così: Pace a te che entri in questa casa, antico monumento d’arte, ma anzitutto “casa di Dio”, luogo in cui ancora oggi degli uomini vivono insieme nella ricerca del Signore. 

La visita ha rappresentato senza dubbio un’esperienza imperdibile che ha permesso di calarsi nella realtà quotidiana della comunità monastica ma anche di apprezzare le bellezze dell’antico monastero benedettino spaziando tra Medioevo, tardo gotico e Rinascimento. Luigi la nostra guida, ci ha fatto il regalo di poter accedere anche alla mitica Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Praglia, roba da rimanere letteralmente estasiati. Una bella conclusione per una bellissima giornata passata tra terra e cielo. 

Siamo tornati a casa contenti per essere riusciti a ritrovare ancora una volta la gioia di incontrarsi di persona, di vivere qualche ora fianco a fianco e di riconfermare la voglia di fare un altro pezzo di strada insieme. 

Mercoledì, 25 settembre 2024