L’ASSOCIAZIONE
- Nasce ufficialmente nel 1982 con l’approvazione dello Statuto da parte della Conferenza Episcopale Italiana.
- E’ un’Associazione laicale scaturita dallo zelo e dalla sensibilità di Sacerdoti e Collaboratori Familiari del Clero che hanno avvertito la necessità di offrire un’adeguata e specifica formazione a quelle persone che più direttamente collaborano e/o vivono con il prete.
CHI SONO I COLLABORATORI FAMILIARI DEL CLERO?
- I genitori, i parenti, le collaboratrici ed i collaboratori diretti dei preti e le mogli dei diaconi permanenti.
- Fedeli laici, donne e uomini, che si sentono chiamati a servire la Chiesa attraverso il servizio diretto alla persona e alla missione del prete.
- Fedeli laici che, guardando alla Vergine Maria, fanno del proprio servizio alla persona e al ministero del prete il “sì” al Signore per essere strumento nella costruzione di una Chiesa che annuncia il vangelo.
CHE COSA SI PROPONE L’ASSOCIAZIONE?
Si propone di essere d’aiuto ai Collaboratori Familiari del Clero nel:
- comprendere l’identità ecclesiale della propria missione;
- vivere il loro lavoro quotidiano come servizio prezioso al Signore e alla Chiesa;
- impegnarsi a crescere sul piano umano, morale e spirituale;
- vivere la fraterna amicizia;
- cercare e preparare persone idonee per assistere i preti nella loro vita quotidiana e nel ministero.
E PER IL FUTURO?
- L’Associazione vuole partecipare alla costruzione di una Chiesa dal volto di famiglia, sull’esempio delle prime comunità cristiane.
- Vuole operare nelle comunità per suscitare laici che sappiano accogliere la chiamata a mettersi al servizio di un’altra vocazione: quella del presbitero, instaurando con lui un rapporto di familiarità.
- In particolare l’Associazione si rivolge a chi collabora direttamente al ministero del prete come:
- segretari e segretarie parrocchiali,
- collaboratori nelle funzioni amministrative della parrocchia,
- collaboratori nell’uso del computer e dei mezzi della comunicazione digitale.
L’Associazione, attraverso le sue iniziative ed attività,
- forma le persone dedite al prete, che non necessariamente vivono nella sua casa, affinché il loro servizio sia animato da una forte spiritualità e dalle doti di delicatezza, accoglienza, riservatezza, pazienza, umiltà, sincerità indispensabili per chi collabora personalmente con il prete e si associa così al suo ministero per la comunità cristiana;
- approfondisce, alla luce del Concilio Vaticano II, la specificità del servizio del Collaboratore Familiare del Clero, riconoscendo in esso una vocazione a servire la Chiesa;
- riflette sulla complementarietà del dono femminile, necessario anche alla maturazione della persona e del ministero del presbitero;
- aiuta i Collaboratori Familiari ad essere testimoni di una vita “piena” secondo il vangelo, per diventare stimolo, aiuto, confronto per il prete;
- forma i Collaboratori Familiari alla corresponsabilità con la missione della Chiesa e del singolo presbitero che opera nella comunità cristiana.