Saluto dell’Assistente Nazionale
I saluti con i quali Anna ha aperto il nostro incontro non sono stati né formali, né scontati.
La ringrazio di cuore per quanto ci ha proposto con le sue parole e quanto costantemente ci dona con il suo servizio, ricco di autentica passione umana e cristiana.
Desidero esprimere, da parte mia, la stessa gioia – manifestata dalla Presidente – nel poter vedere questa assemblea riunita. In essa vi sono persone già incontrate e conosciute e volti nuovi, da accogliere e da accompagnare in queste giornate di riflessione e confronto, di preghiera e spiritualità.
In particolare, permettete che il mio pensiero vada agli Assistenti, quanti rivestono il ruolo di Assistenti regionali e diocesani. Non sono pochi i sacerdoti presenti. A questi si uniscono quelli che, per necessità di ministero ad esempio, non hanno potuto lasciare le rispettive comunità.
Anche se lo ha già fatto Anna, vorrei sottolineare la partecipazione di coloro che vengono dalle regioni più lontane (Campania, Sicilia, Sardegna), Familiari e sacerdoti, e di coloro per i quali, date le attuali condizioni, è stato veramente un sacrificio lasciare la propria casa e il rispettivo servizio che vi svolgono accanto ai sacerdoti. Il Signore vi ricompensi tutti.
Sono molto contento che in questi giorni sia con noi un Vescovo.
E’ S. E. Mons. Giuseppe Verucchi, Arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia.
Ci raggiungerà per celebrare l’Eucaristia, questa sera e nei prossimi giorni, e proprio domani, nella mattinata, ascolteremo la sua relazione: “Un volto nuovo di Chiesa e un volto nuovo di prete”.
Anche se ha lasciato il servizio episcopale a Ravenna-Cervia ed è tornato nella sua Diocesi di origine, Modena, è instancabile predicatore di ritiri ed esercizi spirituali e porta la ricchezza della sua esperienza e competenza in varie regioni e Diocesi d’Italia.
Vorrei anche sottolineare come la presenza di un Vescovo ci renda più visibile e concreta la sollecitudine di tutti i nostri pastori. Abbiamo bisogno della presenza e della parola dei nostri Vescovi per toccare con mano la paternità e maternità della Chiesa intera.
Un ringraziamento carico di riconoscenza e amicizia lasciate che vada a don Irvano Maglia, vicario episcopale per la pastorale della Diocesi di Cremona, che ha dovuto lasciare l’incarico di Assistente nazionale, ma tanto continua a fare e a spendersi per la nostra Associazione. Nella mattinata di giovedì ascolteremo il suo intervento insieme alla testimonianza di Eliana Marcòra, Presidente diocesana di Milano.
Ho citato la presenza di coloro che in questi giorni arricchiranno il Convegno con la loro parola. Altri, non ancora citati, quali Ernesto Olivero del Sermig di Torino e i figli e figlie spirituali di Don Bosco, ci guideranno nei luoghi propriamente salesiani di Torino e dintorni (S. Maria Ausiliatrice, Valdocco, Colle Don Bosco).
Il nostro sarà veramente un pellegrinaggio nei luoghi dove si è santificato Don Bosco e con lui mamma Margherita e tanti giovani e sacerdoti della famiglia salesiana.
Il nostro itinerario avrà il suo culmine nella visita alla Cattedrale di Torino e nella celebrazione eucaristica che suggellerà queste giornate.
Non vorrei, a questo punto, addentrarmi nello specifico dei temi che tratteremo e delle testimonianze che ascolteremo. E allora formulo – con le riflessioni che ho proposto sulla rivista – l’impegno e l’augurio di questi giorni di Convegno.
A guidarci, ancora una volta, sarà un vero spirito “familiare”.
Vogliamo cioè approfondire le tematiche che la nostra Associazione e la Chiesa che è in Italia propongono alla nostra riflessione. Come si realizza, nel nostro contesto di vita personale e comunitaria, una Chiesa dal volto di famiglia? Come essere testimoni di questo spirito evangelico ed ecclesiale?
Abbiamo già avuto modo di rispondere a questi interrogativi? Bene!
Portiamo il frutto della nostra esperienza al Convegno nazionale. Non abbiamo ancora completato tale riflessione?
Lasciamoci interrogare dalle relazioni che ascolteremo, dalle persone che incontreremo, dalle testimonianze di vita e di santità che ci saranno offerte.
La preghiera, vissuta più intensamente e insieme, porterà frutto per la nostra vita quotidiana.
Don Pier Giulio DIACO