Giornate di spiritualità e di confronto

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DALLA SARDEGNA

Giornate intense quelle vissute dai Collaboratori Familiari del clero della Sardegna a metà novembre. Ci siamo riuniti per “fare famiglia” con le socie dell’associazione che, nonostante il numero degli iscritti sia piuttosto ridotto, non intendono rinunciare ad uno degli scopi fondamentali  dell’associazione stessa: la formazione, la preghiera, l’amicizia, l’aiuto e il sostegno reciproco.

A guidare le meditazioni l’Assistente dei Familiari della Diocesi di Ales, Don Giovanni Coni, il quale ha sviluppato il tema della Misericordia di Dio attraverso una puntuale e chiara analisi di alcuni passi della Bibbia, della Storia della Chiesa dei primi seguaci di Gesù, per arrivare a Maria, strumento ed esempio della Misericordia di Dio. Tante volte abbiamo ascoltato e meditato la Parola di Dio, eppure ogni volta possiamo intravvedere aspetti nuovi che ci interpellano e ci spingono ad una ulteriore conversione. Don Giovanni con semplicità, profondità, amore ci ha coinvolti con le sue riflessioni ed è stato un vero strumento (ministro) di cui Dio si è servito per comunicarci l’attualità del Suo Messaggio. Gliene siamo profondamente grati.

Gli esercizi spirituali per noi familiari sono un momento importante per il confronto e la condivisione, considerato che ciascuno di noi trascorre tutto l’anno nella propria sede e non abbiamo altre occasioni di incontro. Anche stavolta lo stare insieme ci ha offerto l’occasione di confrontarci sulla Parola di Dio, sul nostro cammino spirituale, sulla specificità del nostro servizio accanto al sacerdote. In modo particolare quest’anno abbiamo avuto la gioia di avere con noi la presidente e la vice presidente nazionale, Anna e Brunella, le quali sono venute appositamente per conoscere la nostra situazione, portarci una ventata di attualità e sostenerci nel nostro cammino. È bello questo scambio di esperienze e questa attenzione da parte dei responsabili nazionali che ci dimostrano il loro affetto venendo a casa nostra, anche a costo di sacrifici e disagi. Anna e Brunella ci hanno trasmesso il loro amore per l’associazione, la loro disponibilità ad ascoltarci, a farsi carico delle nostre difficoltà e ci hanno incoraggiato ad andare avanti con fiducia e speranza. Grazie di cuore.

Abbiamo avuto la gradita visita dell’Arcivescovo di Oristano, Mons. Ignazio Sanna, il quale ha parlato della necessità che nella Chiesa ci siano non solo dei collaboratori, quanto, soprattutto, dei corresponsabili. Questi, in primo luogo, sono i collaboratori familiari dei sacerdoti, purché la loro non sia una compagnia qualsiasi, ma sia qualificata. Chi sta accanto al sacerdote deve sostenerlo nella sua missione, non essere di ostacolo e avere una vita spirituale forte che non può essere imposta, ma ciascuno deve trovare la sua regola di vita, il suo proprio cammino di santità. In questo senso l’Associazione Collaboratori Familiari del clero è benemerita, proprio perché si propone questi scopi.

All’Arcivescovo abbiamo esternato le nostre preoccupazioni, in primo luogo la difficoltà a coinvolgere altri familiari all’interno dell’associazione perché molti sacerdoti vivono da soli per propria scelta, in nome di una libertà da vincoli di qualsiasi genere, o perché gli stessi familiari non vogliono o non possono stargli accanto. D’altronde nel nostro ambiente non esistono altre figure, come i collaboratori, che affiancano il sacerdote nelle incombenze personali. Vorremmo che anche i Vescovi si adoperassero per sollecitare la partecipazione dei familiari dei sacerdoti e dei seminaristi agli incontri di formazione che si tengono in  Diocesi in modo che il gruppo diocesano e, di conseguenza, l’associazione regionale possa continuare ad esistere.

I partecipanti – una trentina tra residenti e pendolari – hanno vissuto una esperienza forte di spiritualità, preghiera, confronto e amicizia, in un ambiente confortevole e accogliente grazie alle Suore Figlie di S. Giuseppe di Genoni che ci fanno sentire sempre a casa.

Un ringraziamento al Signore che anche quest’anno ci ha permesso di vivere questa esperienza per rafforzare la nostra fede, rinsaldare la nostra amicizia, riprendere vigore per portare avanti la nostra missione accanto ai sacerdoti all’interno della Chiesa. E un fraterno grazie anche a tutti i partecipanti  perché è insieme che si fa famiglia e si condividono le gioie e le difficoltà.

Margherita Meloni