Messaggio di Auguri inviato da Mons. Guido Marini

(cerimoniere del Papa)

a tutti i Collaboratori Familiari del Clero


Mons. Guido Marini

Sono molto contento di raggiungere con questo breve video messaggio l’Associazione Collaboratori Familiari del Clero.
Un saluto con affetto e con gratitudine va in questo momento alla Presidente, la Sig.ra Brunella Campedelli e all’Assistente Nazionale don Pier Giulio Diaco.
Attraverso di loro, però, il mio saluto certamente raggiunge tutti: tutti coloro che hanno nell’Associazione un compito di responsabilità, e poi tutti coloro che ne fanno parte: 
Collaboratori, Familiari… e poi ovviamente anche noi Sacerdoti, che tanta tanta gratitudine custodiamo nel cuore per quello che voi Collaboratori e Familiari fate per la nostra vita e il nostro ministero e, lasciatemi dire, soprattutto SIETE per la nostra vita e per il nostro ministero.

Per esperienza personale so l’importanza e la preziosità della presenza dei familiari, dei collaboratori:  
lo vedo innanzitutto in mia sorella, alla quale sono molto legato, e lo vedo anche nelle due suore che in questo momento della vita condividono con me le gioie e le fatiche di ogni giorno e del mio ministero.

La presenza loro (e quindi la presenza vostra, di tutti voi) è importante:
È importante perché fate molto, ma è importante perché SIETE molto: a volte basta una parola, un sorriso, proprio la stessa presenza. Altre volte un silenzio.
Soprattutto la preghiera, che è davvero fondamentale per la nostra vita.
Credo che il Collaboratore Familiare del Clero sia preziosissimo nella vita e nel ministero del sacerdote, nella misura in cui la sua preghiera lo accompagna giorno dopo giorno.
Tutto questo davvero è un tesoro grande per la nostra vita.
Dunque: grazie dal profondo del cuore, lo ripeto, per quello che fate con tanta generosità e per quello che siete per tutti noi.

Stiamo vivendo un tempo non facile ormai da quasi un anno, a motivo della pandemia che ha un po’ sconvolto i nostri ritmi, i nostri stili di vita… e so che in passato come anche al presente vi sono alcuni che hanno avuto motivo di sofferenza, preoccupazione, ansia …
A questi va in modo particolare il mio pensiero e soprattutto il mio ricordo al Signore.
Ecco, la Madonna sia vicino a tutti quanti, e particolarmente a coloro che hanno sofferto e soffrono per qualunque motivo in questa situazione che tutti ci accomuna.
Insieme volgiamo lo sguardo al Natale e, in questo momento, desidero raggiungervi con un augurio.
Noi sappiamo che il Natale ha determinato nella storia un prima e dopo Cristo.
Però noi sappiamo anche, come qualcuno giustamente ha detto, che un prima e un dopo Cristo è presente anche nella nostra vita, attraversa il nostro cuore, perché non tutta la nostra vita e non tutto il nostro cuore appartengono realmente a Gesù.
Lo sappiamo perché quando ci fermiamo a riflettere e a pensare, ce ne rendiamo conto.
Il nostro cammino è proprio un cammino di appartenenza sempre più piena al Signore.
Certo, noi abbiamo il desiderio di poter dire con San Paolo: “Per me vivere è Cristo”, ma ci accorgiamo che ancora del tutto non è così.
Il Natale viene a noi ogni anno come dono e opportunità per fare un passo avanti nell’appartenenza al Signore, per poter dire con maggiore verità: “Per me vivere è Cristo!”, per poter affermare con maggiore realtà quello che sant’Ambrogio diceva: “Tutto per noi è Cristo!”

L’augurio che ci facciamo allora è questo:
che il Natale possa essere una tappa ulteriore in questo progressivo cammino di appartenenza totale al Signore Gesù, perché lui possa essere ancora di più il tutto della nostra vita.

Ci ricordiamo nella preghiera, in questi giorni.
Permettetemi di invocare dal Signore una benedizione, una benedizione per tutti; in particolare per coloro che tra i collaboratori e i famigliari, sia per l’età avanzata, sia per qualche problema fisico, di salute o spirituale, vive un pochino di sofferenza.

Un abbraccio, un abbraccio forte nella speranza di poterci, prossimamente, anche incontrare.
La Madonna ci custodisca tutti e ci aiuti a camminare nella gioia della fede, nella speranza che ci viene ancora una volta dal Verbo fatto carne per noi, e nella carità messa in noi dal Signore, e che desideriamo spandere sul mondo intero anche soprattutto attraverso l’annuncio e la testimonianza del Signore, salvezza e redenzione del mondo.

Un abbraccio.