Il bisogno delle radici – Cronaca di un inizio


Don Gennaro Giordano – Diocesi di Sorrento – Castellammare di Stabia (NA), assistente regionale della Associazione Collaboratori Familiari del Clero della Campania, parroco delle periferie di Castellamare, docente di Teologia Fondamentale.


Ed eccoci giunti già al nostro quinto incontro coi bambini dell’Istituto Comprensivo “Karol Wojtyla”, che sono stati a “lezione di volontariato”, ma anche “di cura del bene comune e dell’ambiente”. 

Il nostro percorso prosegue dunque senza sosta in stretta collaborazione con la Scuola della periferia “periferica” di Castellammare di Stabia, anzi: proprio nella palestra della Scuola! Un percorso che si pone come obiettivo quello di offrire esempi positivi ai bambini delle scuole elementari e della prima media, che saranno il futuro della cittàà, perché tra questi piccoli ci saranno coloro che guideranno la nostra città ma, se non ci muoviamo adesso, anche coloro che potrebbero fare del male alla nostra città, diventando nuove leve dei diversi clan di camorra già presenti purtroppo sul nostro territorio.

Questa volta la Parrocchia ha invitato a Scuola i volontari dell’associazione “Pro Natura”, un gruppo di Protezione Civile (nella nostra città ne operano ben tre, ed anche gli altri due hanno chiesto di partecipare al progetto!), da sempre impegnato in prima linea quando si verificano emergenze e non solo.

L’apertura della Scuola, che si trova nel territorio parrocchiale, a quest’attivitàà che stiamo portando avanti è tutt’altro che scontata, ed è giusto che venga anche pubblicizzata dai diversi mezzi di comunicazione, come sta già accadendo. In effetti ci auguriamo che anche altre realtà, soprattutto a rischio di delinquenza minorile (e se seguiamo i notiziari ci rendiamo conto che non c’è un posto immune da ciò, purtroppo) prendano spunto da noi per entrare, lì dove è possibile, in contatto con i piccoli, che sarebbe difficile, se non impossibile, coinvolgere così numerosi (in pratica ci sono tutti) in altri luoghi.

Ma tornando ai nostri amici delle Protezione Civile “Pro Natura”, è stata tanta la curiosità dei piccoli alunni della Scuola sull’attività svolta dai volontari, anche su quelli che operano in ambito nazionale ed internazionale. I nostri amici volontari hanno collaborato a offrire esempi positivi che potranno sicuramente aiutare la loro crescita nella società ed aggiungiamo nella natura (è inutile ricordare qui questo quanto sia importante per la Chiesa e la Società mondiale). Anche loro ci hanno riferito che è sbagliato pensare che un bambino delle elementari o delle medie non abbia bisogno di queste nozioni: è a questa età, invece, che si può incidere per far germogliare il seme del bene, del rispetto dell’altro e del territorio dove viviamo.

Qualcuno però mi ripete che se i nostri incontri insegnano, per esempio, a non gettare le carte a terra, e poi a casa hanno un atteggiamento opposto… non serve a niente. Invece pensiamo che a casa possano essere gli stessi piccoli, o almeno una parte, a riprendere eventualmente i genitori che “a Scuola il prete ed i suoi amici hanno dato un altro esempio” … insomma saranno, paradossalmente, loro a educare, o rieducare, mamma e papà! 

Progetto Un Sogno per il futuro

Qualche giorno fa, come già ho avuto modo di accennare, anche le altre due associazioni di Protezione Civile della nostra cittadina si sono offerte di incontrare i nostri piccoli a scuola, e probabilmente riusciremo ad inserirle in calendario entro la fine di questo anno scolastico, anche perché abbiamo i nostri amici della Guardia di Finanza e dei Carabinieri che si stanno organizzando per presentarsi ai bimbi; tra l’altro i Finanzieri porteranno anche i loro cani addestrati, che si esibiranno all’aperto (se il tempo lo permetterà) o nella stessa palestra, l’incontro è previsto per il 14 aprile p. v.

I bimbi comprenderanno, tra l’altro, che i cani non si addestrano a combattere tra di loro a ad essere aggressivi (e pericolosi per tutti, anche per i padroni), ma appunto che questi possono essere addestrati a salvare vite o ad evitare lo spaccio di sostanze stupefacenti (i piccoli capiranno già adesso come possono nuocere queste sostanze alle persone che le usano ma anche ai loro amici e familiari).

Insomma, c’è veramente entusiasmo da parte non sono dei bimbi ma anche del corpo docente, e soprattutto dei genitori, che possono riflettere di come sia importante questa tenera età per assorbire tutto il bene possibile da chi ha scelto come mestiere, o missione, di fare del bene al prossimo!

     Ovviamente la Parrocchia a scuola fa “pubblicità” anche delle numerose attività oratoriali presenti in tutti i giorni della settimana: infatti se a scuola andiamo ogni tre settimane, per il “dopo scuola” ci siamo tutti i giorni, ed è proprio lì il rischio più grande quello delle “cattive compagnie”. Ai genitori, già dopo il Battesimo dei loro figli, diciamo di pensare a quale gruppo o associazione potrebbe far parte il loro futuro adolescente: in attività parrocchiali (come Scout), nelle scuole culturali o sportive, o comunque in altri contesti di gruppo dove, comunque, ci sia un adulto saggio a educarli. Questo, infatti, è l’antidoto per evitare di associarsi a baby gang o comunque a delinquere…

   Voglio comunque concludere con una nota positiva: restano la minoranza i minorenni già macchiati da reati, infatti la maggioranza, anche se non li vediamo in Parrocchia, fanno parte di gruppi ed associazioni che educano, anche se a volte inconsapevolmente, al messaggio del Vangelo di Gesù. Solo che i notiziari, in genere, ci raccontano del male che accade nel mondo, e poco del tanto bene che invece si fa, perciò forse occorrerebbe pubblicizzarlo di più!