Milano 70 ° … Perché nulla vada perduto


Eliana MARCORA Collaboratrice Familiare del Clero, Coordinatrice regionale per la regione Lombardia


Alla fine, la nostra caparbietà, avendo superato molti ostacoli, ci ha portato a celebrare questo 70° dell’inizio del cammino dell’Associazione a Milano.

In una cornice dorata di sole autunnale è iniziata la nostra camminata sotto i portici silenziosi del Santuario tra i colori affascinanti delle chiome degli alberi, pennellati tra il rossastro e l’arancione, come se un quadro prendesse vita. Tra le sfumature dei magnifici colori autunnali si staglia il Santuario Santa Maria del Fonte, che ci accoglie per la Giornata regionale dei Collaboratori Familiari del Clero, in occasione del 70° anniversario di inizio dell’Associazione nella Diocesi di Milano. Hanno raccolto l’invito circa centocinquanta persone.

In che cosa consiste una “Giornata regionale”? Con la presenza della Presidente nazionale Brunella e dall’Assistente don Piergiulio, che non hanno voluto mancare; ci sono anche gli amici del Consiglio nazionale, che hanno macinato chilometri all’alba, pur di partecipare a questa FESTA. Ed è davvero un momento di gioia profonda il ritrovarsi, scrutando i volti noti come quelli degli ex assistenti diocesani don Masperi, don Corti e tanti altri volti amici, solcati da qualche ruga che però dice la maturità, la tenerezza, la costanza di un impegno portato avanti per anni. Questo convenire da tanti punti delle diverse Regioni, il salutarsi vicendevolmente, il chiedersi finalmente, dopo il deserto vissuto nei due anni di Covid che proseguiamo, pur portando nel cuore assenze dolorose siamo ancora un popolo che crede alla speranza. Oggi è bello ritrovare presenze che danno significato e importanza all’evento.

Si sono fatti presenti anche gli “assenti” per malattia, per impossibilità: nei ricordi, nelle informazioni scambiate, nei propositi di telefonare a loro per raccontare.

L’Arcivescovo di Milano mons. Mario DELPINI, in mezzo a noi non soltanto come Presidente della Conferenza episcopale lombarda ma, soprattutto come sostenitore e amico attento e disponibile dell’Associazione, ha delineato nella sua riflessione (riportata su questo numero) i rapporti di familiarità delle donne con Gesù. Donne e uomini perseveranti, intraprendenti, discreti, in viaggio per una missione. Ha descritto altri laici della prime Chiese che condivisero con S. Paolo la sua missione apostolica, vivendo con lui rapporti di collaborazione e familiarità. L’Arcivescovo delinea così i tratti spirituali originali che devono qualificare i rapporti della nostra presenza accanto ai sacerdoti, per la missione nella Chiesa.

Il momento più toccante e commovente è stata la celebrazione, preceduta dalla lettura di un graditissimo messaggio, arrivato via mail, quasi trasportato dagli Angeli…. prima dell’inizio della celebrazione eucaristica. Il Cardinale emerito Angelo Scola ha inviato un augurio così toccante e profondo, da suscitare nel cuore profonda emozione e gratitudine per i Pastori di questa Chiesa ambrosiana che, a partire da San Paolo VI fino al Cardinal Scola e al celebrante Arcivescovo Mario hanno sempre riconosciuto l’importanza dell’Associazione Familiari del Clero, promuovendo le iniziative, sostenendo l’impegno formativo, favorendo con i loro scritti e con la loro presenza i momenti spirituali più significativi.

L’omelia ci ha portato al cuore della Giornata: “perché nulla vada perduto”: nessuna persona, nessuno sforzo sia tralasciato. Non siamo chiamati a salvare il mondo, ma a prenderci cura del pezzetto di umanità che ci è stata affidata. Tutti i nostri gesti, anche se non fanno scalpore sono “gesti minimi”, possibili, che devono essere raccolti per essere consegnati come simbolo di futuro.

Il momento della convivialità ci ha riservato sorprese esilaranti: l’Arcivescovo, “come ultimo dei servi “, ancora una volta ci ha sorpreso e stupiti trasformandosi, al momento del pranzo conviviale in un cameriere solerte, per servirci un delizioso salame nostrano di provenienza casalinga…

Milano 70°

Nell’ incontro pomeridiano, sempre alla presenza dell’Arcivescovo ci sono state alcune testimonianze che hanno stimolato la conversazione e la riflessione affrontare  

ravvivato l’atmosfera, accrescendo il clima fraterno di confronto e stimolando la conversazione e la riflessione sui temi attuali. La forza dirompente della pandemia ha messo in discussione molte situazioni e ha ridisegnato scenari ed equilibri, provocando la necessità di ripartenze. C’è qualcosa che deve rinascere dai nostri cuori: ripensare ai modi fi fare, agli stili e dentro di essi bisogna raccogliere l’invito ad uno slancio più generoso, ad un cambiamento ancora necessario.

 Il Signore fa sempre grazia, in ogni occasione la sua presenza è motivo di serenità e principio di vita.

Perciò questa giornata merita un ricordo più profondo della cronaca, perché presenze, amicizia e grazie hanno contribuito a vivificare la memoria del passato, per intensificare l’impegno presente e raccogliere scintille da consegnare al futuro, per dare continuità all’impegno di un servizio che è richiesto dalla Chiesa di oggi.

Milano 70° Foto di gruppo